Esortazione sulla Santità – Capitolo 121
Ascoltiamo i commenti e le riflessioni di Padre Nicola, Capitolo 121
121. Tale atteggiamento presuppone un cuore pacificato da Cristo, libero da quell’aggressività che scaturisce da un io troppo grande. La stessa pacificazione, operata dalla grazia, ci permette di mantenere una sicurezza interiore e resistere, perseverare nel bene «anche se vado per una valle oscura» (Sal 23,4) o anche «se contro di me si accampa un esercito» (Sal 27,3). Saldi nel Signore, la Roccia, possiamo cantare: «In pace mi corico e subito mi addormento, perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare» (Sal 4,9). In definitiva, Cristo «è la nostra pace» (Ef 2,14) ed è venuto a «dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,79). Egli comunicò a santa Faustina Kowalska che «l’umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia».[98]Non cadiamo dunque nella tentazione di cercare la sicurezza interiore nei successi, nei piaceri vuoti, nel possedere, nel dominio sugli altri o nell’immagine sociale: «Vi do la mia pace», ma «non come la dà il mondo» (Gv 14,27).
Esortazione sulla Santità
Commenti a cura di P. Nicola Sozzi2020/2021
- Capitolo 100
- Capitolo 101
- Capitolo 102
- Capitolo 103
- Capitolo 104
- Capitolo 105
- Capitolo 106
- Capitolo 107
- Capitolo 108
- Capitolo 109
- Capitolo 110
- Capitolo 111
- Capitolo 112
- Capitolo 113
- Capitolo 114
- Capitolo 115
- Capitolo 116
- Capitolo 117
- Capitolo 118
- Capitolo 119
- Capitolo 120
Non un “trattato” ma un invito a far risuonare nel mondo contemporaneo una vocazione universale, la chiamata a diventare santi.
E’ questo l’obiettivo dichiarato di Papa Francesco per l’Esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”,