Presentazione di Gesù al Tempio
Quaranta giorni dopo il Natale, è la festa della Presentazione del Signore al tempio, che celebra l’incontro luminoso tra Gesù e l’umanità che lo attende. Nel riconoscimento del Messia da parte di Simeone e Anna, la conferma di una tenacia e di una ostinazione, nonostante la fragilità, che vincono su tristezze e desolazione.
Per celebrare la ricorrenza, la prima domenica di Febbraio, precisamente Domenica 5 Febbraio 2023, saranno presentati i nuovi nati nell’anno passato durante la Celebrazione della Santa Messa.
Racconto del Vangelo
Mentre il vangelo secondo Matteo non fa alcun cenno all’episodio, il Vangelo di Luca narra che Maria e Giuseppe portarono il Bambino al Tempio di Gerusalemme quaranta giorni dopo la sua nascita, per «offrirlo» a Dio. Questa cerimonia era prescritta per tutti i figli maschi primogeniti in ossequio al comando dell’Esodo (13,2.11-16), e consiste ancor oggi per gli ebrei nel riscatto del bambino tramite un’offerta (Pidyon HaBen). Simultaneamente, la puerpera compiva l’offerta prescritta dal Levitico per la sua purificazione (12,6-8). Durante la visita, incontrarono Simeone, cui era stato predetto che non sarebbe morto prima di vedere il Messia. Simeone lodò il Signore con le parole che ora sono note come Nunc dimittis o Cantico di Simeone, con le quali annuncia che il Bambino sarebbe stato luce per le nazioni e gloria di Israele, ma anche segno di contraddizione. Subito dopo, Simeone profetizzò la sofferenza di Maria. Il Vangelo riferisce anche le profezie messianiche della profetessa Anna, un’ottantaquattrenne vedova che si trovava nel Tempio e che identificò anch’essa pubblicamente il bambino come messia. Dopo la cerimonia, la famiglia rientrò a Nazaret. Con la presentazione al Tempio si chiudono i racconti dell’infanzia di Gesù nel Vangelo secondo Luca.