Novena Amata Serva di Dio 2025 – 4° Giorno

Quarto giorno
donna in movimento
23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. 25Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Il 1 gennaio 1948 Amata incontrò per la prima volta nella basilica del Carmine di Firenze padre Agostino Bartolini, frate carmelitano, che divenne in seguito suo direttore spirituale e con il quale diede vita ad un movimento laicale, ispirato allo Spirito della prima Pentecoste. Il contesto storico in cui maturò questa intuizione è quello dell’immediato dopoguerra, connotato dalle lacerazioni politiche e sociali che culmineranno nell’attentato a Palmiro Togliatti avvenuto il 14 luglio 1948 e che portarono l’Italia sull’orlo di una guerra civile. Padre Agostino ebbe modo di riflettere sulle cause di questo evento e ne dedusse che il motivo principale di questo scontro era dovuto alla mancanza di un dialogo aperto e sincero tra le persone.
Ed è proprio per favorire le condizioni di questo dialogo che assieme ad Amata, il 29 agosto del 1948, diedero vita al movimento sociale cristiano che insieme chiamarono “La Famiglia” e che tutt’oggi continua l’opera dei Fondatori. Il Movimento riconosce “come Padre, Dio stesso, poi tutti fratelli, tutti uguali con a fondamento l’amore, l’intesa, la collaborazione e l’apertura di mente e di cuore a tutti e specialmente ai più diseredati, ai più sofferenti, ai più insicuri. Un’azione sociale e religiosa che ha per motto: libertà per tutti nel rispetto di tutti, luce di verità, ardore di carità”. La presenza di Amata nelle riunioni del Movimento fu sempre connotata dalla delicatezza e riservatezza.
Una presenza umile e nascosta, il più delle volte segnata dalla sofferenza fisica che però, a detta delle partecipanti, una volta iniziata la preghiera spariva e rivelava un volto con uno sguardo intenso e vivace, un sorriso avvolgente che trasmetteva la pace e la serenità di Gesù.