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Novena Amata Serva di Dio 2025 – 6° Giorno

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Sesto giorno
la spiritualità carmelitana

1 Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Gàlaad, disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio d’Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo comanderò io». 2A lui fu rivolta questa parola del Signore: 3«Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. 4Berrai dal torrente e i corvi per mio comando ti porteranno da mangiare». 5Egli partì e fece secondo la parola del Signore; andò a stabilirsi accanto al torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. 6I corvi gli portavano pane e carne al mattino, e pane e carne alla sera; egli beveva dal torrente. 1Re 17, 1-6

FIDUCIA NELLA PROVVIDENZA

Una costante che appare nelle varie fasi della vita di Amata Cerretelli è la sua piena fiducia in Dio e il completo abbandono alla sua volontà. La stessa quotidianità viene vissuta impegnandosi a vivere in pienezza il momento presente, accogliendo nella pace e nella serenità tutto ciò che la Provvidenza divina vorrà permettere: «Io non so pensare al domani; se ci pensassi, impazzirei. Prendo la vita giorno per giorno come Gesù me la manda; quando arrivo alla sera dico: “Oh! Un giorno di meno, anche questo è passato; domani sarà un’altra cosa”. Questo atteggiamento di fede la conduce a non dare eccessivo spazio alle ansie per i beni materiali, anche quando queste sarebbero umanamente comprensibili Anche se a volte sottoposta a tentazioni circa questa virtù, Amata ha vissuto nella fede non solo le sofferenze fisiche, ma anche le varie lotte spirituali e i momenti di tenebre e aridità che ha attraversato.

Papa Francesco, Dilexit nos 141

Scrive teresa: «La mia via è una via tutta di fiducia e d’amore; io non capisco le anime che hanno paura di un così tenero Amico. Talvolta, quando leggo certi trattati spirituali, nei quali la perfezione è presentata attraverso mille ostacoli, circondata da una folla di illusioni, il mio povero spirito si stanca molto presto; chiudo il dotto libro, che mi rompe la testa e mi inaridisce il cuore, e prendo la Sacra Scrittura. Allora tutto mi appare luminoso: una sola parola svela alla mia anima orizzonti infiniti; la perfezione mi appare facile; vedo che basta conoscere il proprio niente e abbandonarsi come un bambino nelle braccia del buon Dio».

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