Novena Amata Serva di Dio 2025 – 7° Giorno

Settimo giorno
la spiritualità carmelitana
Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Mc 1, 41-45
RELAZIONE CON GESU
La preghiera e l’intimità con il Signore costituiscono un ulteriore chiave di lettura con la quale accostarsi alla figura di Amata. Le sue giornate infatti scorrono alternando armonicamente lavoro e preghiera, attenzione verso il prossimo e tempo donato totalmente a Dio: «La sua giornata da mattina a sera è sempre occupata sia nel lavoro… sia nelle faccende di casa, sia nel far visita a qualche persona inferma e nei momenti liberi essa si raccoglieva in silenzio dedicandosi alla lettura di qualche libro di vita di santi o di meditazione; spesso poi trascorreva delle ore intere assorta nella preghiera fino a molto tardi, oltre la mezzanotte».La sua vita interiore viene alimentata dall’amore all’Eucarestia, dall’ascolto della Parola di Dio, dalla devozione al Crocifisso e dalla venerazione alla Madre di Dio, soprattutto attraverso il pio esercizio del rosario. Il sacramento eucaristico in particolare appare ai suoi occhi come cibo che sostiene, bevanda che ristora, medicina che guarisce: le forme di relazione con Gesù.
Le varie pratiche di pietà e le devozioni che alimentano la vita spirituale di Amata sono l’espressione concreta di una realtà ben più profonda: quella di una continua intimità con Dio, resa possibile proprio grazie al sacramento dell’Eucaristia. Parlando con le sue amiche, spiega tutto ciò ricorrendo all’immagine nuziale: «Allora, ritornando ai paragoni o esempi come vi ho già detto, ricordiamo che noi siamo la Chiesa di Gesù, siamo, come Chiesa, la sposa di Gesù. Ora fra due sposi che veramente si vogliono bene, vi è fra loro un continuo pensarsi a vicenda, vi è una piena condivisione di pensieri, di affetti, di scopi, vi è una perfetta comunità fondata sull’amore, vi è una comunione, vi è una unione. Tutto questo cammino spirituale è Gesù con la sua grazia che ci consente di farlo, è lui mediante il sacramento dell’Eucarestia che si dona a noi, che ci incorpora a sé, di modo che di due diventiamo una cosa sola. Due sposi sono due in una carne sola; ora se ciò avviene fra persone nell’ambito puramente materiale, nell’ambito umano, molto più perfettamente ciò si verifica nel piano dello spirito, perché chi si unisce spiritualmente al Signore diventa un solo spirito con lui. Personalmente io intendo la vera devozione come una continua intimità di vita con lui… Questa mia devozione che mi dona luce, forza, gioia, che rinnova le mie energie, è continuamente alimentata da Gesù Eucarestia che ogni mattina, quando mi posso alzare vado nella nostra chiesa a ricevere durante la celebrazione della Santa Messa».