Il Foglio Ottobre 2011

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OTTOBRE 2011

ETERNITA’ ED IMMENSITA’ DI DIO – 2^ PARTE

di P. Agostino Bartolini

 

Nella sua essenza immutata lo stesso fuoco divino per quello è un supplizio (Inferno), per quest’altro è purificazione (Purgatorio), per un altro, infine, è beatitudine. Ciò a seconda di come quest’uomo si è posto davanti a Dio nella sua vita e nella sua morte. A questo riguardo ci viene in aiuto l’apostolo Paolo il quale, afferma che il profumo di Cristo, per alcuni è vita, mentre per altri è perdizione. Ascoltiamolo: “Ringraziamo Dio che ci fa sempre trionfare con Cristo e, per mezzo di noi, diffonde ovunque, come un profumo, la conoscenza di Cristo. Siamo, infatti, come il profumo dell’incenso offerto a Dio da Cristo e lo siamo tanto per quelli che sono sulla via della salvezza, come per quelli che vanno verso la perdizione. Per questi ultimi è un odore di morte che procura la morte. Per quelli che sono sulla via della salvezza, è un odore di vita che dona la vita. Chi è all’altezza di questo compito?”. (II° Corinti 2, 14-16).

Per l’occhio sano la luce ed i suoi effetti sono una gioia ed una sicurezza, per l’occhio malato la luce, pur restando sempre la medesima, provoca tormento e fastidio.

Dio è lì onniveggente perché è la sapienza infinita ed è dovunque e nulla e nessuno può essere nascosto al suo sguardo che, come una spada acuminata a due tagli, penetra nell’intimo, nel profondo della mente e del cuore, penetra e scruta dappertutto.

Abbiamo già detto che Dio è purissimo spirito; ascoltiamo un bellissimo brano scritturale. Può darsi che qualcuno ci rimproveri un abuso, un uso esagerato dei testi biblici. Può anche darsi , ma dovendo parlare di cose che riguardano Dio riteniamo che non ci sia nulla di migliore, di più valido e di più chiaro di quello che lo Spirito Santo, che conosce le profondità di Dio, dice alla Chiesa riguardo a Dio stesso.

D’altra parte anche l’apostolo Paolo avvalora il nostro pensiero con quanto dice appresso: “Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio, quindi è utile ad insegnare la verità, per convincere, per correggere gli errori ed educare a vivere in modo giusto. Così ogni uomo di Dio può essere perfettamente pronto, ben preparato a compiere ogni opera buona.” (II° Timoteo 3, 16-17).

Andiamo a riprendere il discorso interrotto, cioè che Dio è purissimo spirito. Ascoltiamo lo Spirito Santo che si presenta noi come sapienza, Egli infatti è spirito di sapienza: “Nella sapienza, infatti, è lo spirito di intelligenza, santo, unico, molteplice, sottile, eloquente, agile, intemerato, infallibile, soave, amante del bene, penetrante, irresistibile, benefico, umano, benigno, costante, sicuro, tranquillo, che tutto può, che tutto prevede, che comprende tutti gli spiriti, intelligente, puro, sottile. La sapienza è più agile di ogni movimento, penetra dappertutto con la sua purezza. Essa è vapore della virtù di Dio, una certa emanazione della gloria dell’Onnipotente; per questo in lei nulla vi è di impuro. Essa è splendore della Luce Eterna, specchio senza macchia della maestà di Dio, immagine della sua bontà. Pur essendo unica può tutto, immutabile, in sé rinnovella ogni cosa. Si comunica alle anime sante fra le nazioni e forma gli amici di Dio e i profeti.

Dio ama se non quelli che vivono con la sua sapienza. Essa è più bella del sole, è al di sopra di ogni ordine di stelle, è paragonata alla luce è superiore, perché alla luce succede la notte, ma la malizia non può vincere la sapienza.” (Sapienza 7, 22-30).

Dio, con la sua potenza, con la sua sapienza, con il suo spirito, è creatore, l’ordinatore, il vivificatore dell’universo; ascoltiamo questo bellissimo canto biblico: “Dio mi possiede dall’inizio delle sue opere, fin da principio, avanti la creazione. Ab eterno fui stabilita, al principio, avanti che fosse fatta la terra. Non vi erano ancora gli abissi, ed io ero già stata concepita. Non ancora le sorgenti delle acque rigurgitavano, non ancora le montagne si erano fermate sulla grave mole. Prima delle colline io ero partorita. Egli non aveva ancora fatto né la terra, né i fiumi, né i cardini del mondo. Quando preparava i cieli, io ero presente, quando con legge inviolabile chiuse sotto la volta l’abisso, quando rese in alto stabile la volta celeste e vi sospese le fonti delle acque, quando fissava al mare i suoi confini e dava legge alle acque di non passare il loro termine, quando generava i fondamenti della terra, io ero con Lui a ordinare tutte queste cose. Sempre nella gioia scherzavo con Lui continuamente. Scherzavo nell’universo: è mia delizia stare con i figli degli uomini”. (Proverbi 8, 22-31).

Dio è l’onnipresente, l’onniveggente, l’onnisciente. Questa verità richiama mote cose alla nostra mente; prima di tutto  ci esorta alla vigilanza su tutto il nostro essere, su tutto il nostro mondo esteriore ed interiore al fine di guardarci attentamente per fuggire il male, anche ogni ombra di male e per compiere il bene anche se ciò costa fatica, impegno e sacrificio. Dio tutto vede, tutto sa, a ciascuno renderà con giustizia secondo le sue opere. Avanti a Dio nulla resta nascosto, nulla resta impunito, nulla resta senza ricompensa. Ascoltiamo dal Salmo 138: “Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie, la mia parola non è nascosta sulla lingua e tu, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Stupenda per me è la tua saggezza, troppo alta ed io non la comprendo. Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra. Se dico: “almeno l’oscurità mi copra e intorno a me sia la morte”, nemmeno le tenebre per te sono oscure e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come la luce.” (Salmo 138, 1-12).