Il Foglio Settembre 2011
SETTEMBRE 2011
ETERNITA’ ED IMMENSITA’ DI DIO – 1^ PARTE
di P. Agostino Bartolini
Fra i vari attributi che la Sacra Scrittura attribuisce a Dio vi sono, ne citiamo i più conosciuti: Dio è l’eterno, immenso, onnipotente, onnisciente, onniveggente, provvidente, giusto, misericordioso, santo, buono. Tutti questi attributi divini si riassumono nella definizione del nome di Dio, nome che Dio stesso rivelò a Mosè quando gli diede il mandato di presentarti al faraone d’Egitto affinché liberasse dalla schiavitù dei lavori forzati il popolo di Israele e lo lasciasse andare libero dove Dio gli avrebbe indicato.
Riportiamo il testo biblico:”Mosè disse a Dio: Ecco, io arrivo dagli israeliti e dico loro: Il dio dei vostri patri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: come si chiama? Ed io che cosa risponderò loro? Dio disse a Mosè: IO SONO COLUI CHE SONO! Poi disse: dirai agli israeliti: Io sono mi ha mandato a voi”.
Con la definizione che Dio da al suo nome vuol dire che Egli è la pienezza dell’essere, la perfezione dell’essere. La medesima definizione Gesù, per dire che Egli è Dio, in tutto uguale al Padre, la da in risposta ad un gruppo di giudei che si erano messi a disputare con Lui e gli contestavano la sua divinità e la sua eternità.
Ascoltiamo l’ultima battuta della discussione; parla Gesù: “Ma chi mi onora è il Padre mio. Voi dite che è il vostro dio, ma non lo conoscete. Io invece lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo sarei un bugiardo, come voi. M io lo conosco e metto in pratica la sua parola. Abramo, vostro padre, si rallegrò nella speranza di vedere il mio giorno; lo ha visto e si è rallegrato. Gli obiettarono: non hai ancora cinquanta anni ed hai visto Abramo? Gesù rispose: ve lo dichiaro solennemente: prima che Abramo nascesse, IO SONO”. Gesù non dice: io ero, ma: IO SONO.
In Dio non ci sono successioni di tempi, né vi è un prima e poi: Dio è l’eterno presente. Noi, con la nostra intelligenza, non possiamo farci neppure una pallida idea dell’eternità, siamo nelle categorie del tempo e dello spazio e non riusciamo ad uscire di lì.
Il tempo possiamo definirlo fra gli avvenimenti secondo un prima e un poi, come lo spazio lo si può considerare il rapporto dei medesimi avvenimenti secondo un qua e un là. In Dio non vi è rapporto di spazio perché Egli è l’immenso, è tutto in qualsiasi punto dell’universo visibile ed invisibile; non vi è in Dio un rapporto di tempo, perché Egli è l’eterno.
Riportiamo la definizione data dallo scrittore antico Severino Boezio, questa può aiutarci a comprendere qualcosa in più su questo bellissimo, ma anche difficilissimo argomento: “L’eternità è il perfetto possesso di una vita interminabile tutta insieme”.
Dio, per conoscere le cose, non ha bisogno di attendere il loro avvenimento, il loro svolgersi; le cose, gli avvenimenti, dai primi agli ultimi in ordine di tempo di distanza spaziale secondo noi, Dio li vede contemporaneamente, tutti insieme.
La storia dell’universo, visibile ed invisibile, per fare un paragone, è come una pallina di cristallo sulla mano di Dio e sotto i suoi occhi. In Dio non vi è né ieri, né domani, ma soltanto un oggi continuo, un oggi eterno.
Nello svolgimento degli avvenimenti Dio non può essere preso alla sprovvista, Né può essere messo davanti al fatto compiuto a sua insaputa. Tutto è chiaro, limpido e nudo davanti al suo sguardo, le cose passate e le cose future.
Comprendo che per alcuni può essere una grossa difficoltà nell’ammettere l’eternità di Dio e la sua immensità, ma il non ammetterle fa cadere la mente umana nel caos e nell’assurdo, nell’irrazionalità, nel buio pieno.
Dio è purissimo spirito, Dio è l’essere perfettissimo. Lo ripetiamo, in Lui non vi è una nascita, non vi è una crescita, non vi è un perfezionamento, né aggiornamento di nessun genere, non vi è fine. E’ Lui il principio e la fine, Egli è la pienezza dell’essere, Egli è l’eterno.
La Sacra Scrittura, per esprimere l’eternità di Dio, usa le parole: “in principio”. Infatti, il primo libro della Bibbia, La Genesi, comincia così: “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: “Sia fatta la luce” e la luce fu”. (Genesi1, 1-3).
L’ultimo libro della Sacra Scrittura, il Vangelo di San Giovanni, inizia: “In principio era il Verbo, il Verbo era Dio, il Verbo era presso Dio. Per mezzo di Lui Dio ha creato ogni cosa e senza di Lui non ha creato nulla. Egli era la vita e la vita era la luce per gli uomini”. (Giovanni, 1, 1-4).
Per venire a conoscenza di una cosa, anche la più segreta e lontana, Dio non ha bisogno né di informatori, né di spostamenti, perché Egli è l’onnipresente. Ricordo la risposta del Catechismo che studiavo nella preparazione alla prima Comunione: “Dov’è Dio?”. La risposta era ed è sempre: “Dio è in cielo, in terra ed in ogni luogo; Egli è l’immenso”.
Qualcuno può domandare: “Allora Dio è anche in Purgatorio e all’Inferno?”.
Certamente qui siamo di fronte ad uno dei misteri più impervi alla mente umana. Nella vita ultraterrena la potenza e la gloria di Dio, che appare all’uomo senza veli, ma a faccia a faccia, ha un diverso effetto secondo il modo in cui l’uomo si pone (oramai per l’eternità) davanti a Dio.
Il grande maestro dello spirito della chiesa di Siria, Isacco di Ninive, afferma: “Non è giusto dire che i peccatori nell’inferno sono privi dell’amore di Dio ….. ma l’amore agisce in due maniere: tormenta i peccatori ed è la gloria dei santi”. (dai Discorsi Ascetici).
San Gregorio Nazianzieno, padre della chiesa orientale, dice: “I dannati vedranno, come un fuoco che consuma, colui che non hanno accolto come luce”. (Orazione 21, 2).