Il Foglio Febbraio 2015
Febbraio 2015
LO SPIRITO SANTO – 1^ PARTE
di P. Agostino Bartolini
Lo Spirito Santo è la terza persona della SS. Trinità che procede dal Padre e dal Figlio per ispirazione di amore. Parlare di Dio è un argomento bellissimo, ma siccome Dio è tanto grande, tanto santo, essendo l’infinito e l’eterno, il nostro modo di parlarne è sempre impreciso ed imperfetto perché, essendo Dio la pienezza dell’essere, il perfettissimo, siccome il nostro linguaggio non può fare a meno di una fraseologia presa da ciò che si vede, da ciò che si sente, abbiamo bisogno di immagini e di confronti legati al tempo ed allo spazio. Si comprende bene quanto siamo impari a parlare di un mistero tanto alti di cui nessuna intelligenza creata può esaurirne la conoscenza. Siccome Dio, pur essendo il santo dei santi, l’altissimo, l’ineffabile, ma essendo anche tanto vicino a noi, anzi essendo Egli in noi, ed essendo noi in Lui, perché infatti noi viviamo in Dio, ci muoviamo ed esistiamo, non possiamo fare a meno di interessarci di questo
problema tanto bello ed interessante che ci riguarda direttamente.
Cercheremo di dire qualcosa basandoci sulla Divina Rivelazione e nell’insegnamento ufficiale del Magistero della Chiesa. In questo breve e semplice scritto ci proponiamo di dire qualcosa dello Spirito Santo che, purtroppo possiamo dirlo, è per molti, anche credenti, il grande sconosciuto.
Per il nostro cammino di approfondimento nella conoscenza del mistero di Dio partiamo da quanto ci viene detto dal Credo Apostolico e dal così detto Credo Atanasiano perché rispecchia molto bene la dottrina di questo grande padre della Chiesa Orientale, Atanasio, patriarca di Alessandria e acerrimo difensore del mistero trinitario contro gli eretici del suo tempi e di tutti i tempi. Il credo apostolico, che recitiamo ogni domenica, riguardo allo Spirito Santo ci propone: “Credo nello Spirito Santo che è signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio, è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti”.
Dal Simbolo o Credo Atanasiano abbiamo: “La fede cattolica è questa: che crediamo e adoriamo un solo Dio nella trinità, e la trinità nell’unità di un solo Dio nella trinità delle persone nell’unicità di Dio. Non bisogna confondere le persone l’una con l’altra e non bisogna separare la sostanza (divina) che è sempre una ed indivisibile. Una è la persona dello Spirito Santo, ma sia del Padre, sia del Figlio, sia dello Spirito Santo una sola è la divinità, uguale la gloria, eterna la maestà. Quale è il Padre, così è il Figlio, così è lo Spirito Santo. Increato è il Padre, increato il Figlio, increato è lo Spirito Santo. Immenso è il Padre, immenso è il Figlio, immenso è lo Spirito Santo. Tuttavia non sono tre eterni, ma uno solo è l’Eterno e parimenti non sono tre gli increati e gli immensi, ma uno solo è l’Increato e l’Eterno. Similmente: onnipotente è il Padre, onnipotente il Figlio, onnipotente è lo Spirito Santo. Tuttavia non sono tre gli onnipotenti, ma uno solo è
Onnipotente. Così Dio è il Padre, Dio è il Figlio, Dio è lo Spirito Santo. Tuttavia non sono tre dei, ma un solo Dio. Così pure il Signore è il Padre, Signore è il Figlio, Signore è lo Spirito Santo. Tuttavia non sono tre i signori, ma uno solo è il Signore. Poiché noi, per la verità cristiana siamo obbligati a credere e a confessare che Dio e il Signore sono ciascuna persona che abbiamo accennato sopra, ci è vietato di credere, per la stessa fede cattolica, che ci siano tre dei o tre signori. Lo Spirito Santo procede del Padre e dal Figlio, non fatto, non creato, non generato, ma procede. Uno è lo Spirito Santo e non sono tre gli spiriti santi. In questa
Trinità nulla è prima e nulla è dopo, nulla di più grande. Nessuno è minore, ma tutte e tre le divine persone sono ugualmente eterne ed ugualmente uguali. Così per tutto, come abbiamo detto sopra, bisogna credere
e adorare l’unità della natura nella trinità delle persone e la trinità delle persone nell’unità della natura divina. Pertanto chi vuole essere salvo deve pensare così della SS. Trinità”. Anche il VI Concilio di Toledo, celebrato nel 638, parla diffusamente sul mistero della SS. Trinità ed in modo particolare riguardo allo Spirito Santo. Non stiamo a citare nessun articolo per amore di brevità; riteniamo opportuno – a questo punto – ascoltare la Sacra Scrittura, poi vedremo se sia conveniente o no, qualcosa di quanto ci hanno tramandato i Padri della Chiesa. “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano. A noi le ha rivelate per mezzo dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo, infatti, scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito che è in lui?
Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. L’uomo naturale, però, non comprende le cose dello spirito di Dio, esse sono una follia per lui. Non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare soltanto per messo dello Spirito Santo” (I Corinzi 2, 1-16). Ancora dalla Sacra Scrittura: “Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare cosa vuole il Signore? I ragionamenti dei mortali sono timidi ed incerte le nostre riflessioni perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda di argilla grava molti pensieri. A stento ci raffiguriamo le cose terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano, ma chi può rintracciare le cose del cielo? Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso
la sapienza e non gli hai inviato il tuo Santo Spirito dall’alto? Così furono raddrizzati i sentieri di chi era sulla terra; gli uomini furono ammaestrati in ciò che a te è gradito; essi furono salvati per mezzo della sapienza” (Sapienza 9, 13-19).
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