Il Foglio Dicembre 2017

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Dicembre 2017

LA LUCE RISPLENDE

di P.Agostino Bartolini

La presenza visibile di Dio in mezzo agli uomini, del Dio rivestitosi di umana natura al fine di rendersi visibile e tangibile in un clima di semplicità, di affabilità e di familiarità. Dona ad essi la certezza incontestabile dell’amore divino verso di loro ed infonde nei cuori letizia, gioia e speranza perché l’uomo si rende conto, di persona, che egli non è più solo ad affrontare il cammino dell’esistenza terrena con le sue fatiche ed anche con i suoi momenti di serenità, con le sue pene, i suoi rischi, suoi dubbi ed i suoi misteri. L’uomo vede accanto, in ogni circostanza della sua permanenza in questo mondo, una sicura compagnia, la presenza di uno che lo comprende, che lo consola, che dona forza, che condivide il peso del viaggio, che illumina la mente ed il cuore, che ascolta, che risponde, che perdona e riabilita e che dà un senso ed un significato ed una speranza alla mente ed all’anima tesa verso la verità e la pace ed ansiosa di giungervi. Consoliamoci. Il Dio invisibile ed inaccessibile si è reso visibile ai nostri occhi e si è messo accanto a noi perché non dubitassimo più della sua divina premura a nostro riguardo. Ecco la meravigliosa scena che si presenta agli occhi dell’umanità, scena meravigliosa, bella ed impensabile nella sua semplicità e nella sua purezza: “Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato «consigliere ammirabile, Dio potente,  Padre per sempre, Principe della pace», grande è il suo dominio e la pace non avrà fine”. (Isaia 9, 5-6). Ascoltiamo l’annuncio bellissimo del Vangelo: “Mentre si trovavano a Betlemme giunse per Maria il tempo di partorire ed Essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo adagiò nella mangiatoia di una stalla perché non avevano trovato altro posto”. Nelle vicinanze del luogo dove il bambino è nato vi sono dei pastori che vigilano sul loro gregge. Un angelo luminoso si presenta loro e dice: “Non temete, io vi porto una lieta notizia: oggi nella città di David è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore. Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia. Subito dopo apparvero, in unione a lui, molti altri angeli i quali lodavano Dio con questo canto «Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che Egli ama»”. (Luca 2, 6-14) Nel mistero del Verbo incarnato è apparsa, agli occhi della nostra mente, una nuova luce del fulgore divino perché, conoscendo Dio visibilmente per mezzo suo, siamo portati ad una sempre più profonda conoscenza ed ad un più ardente amore delle realtà invisibili. Nel mistero adorabile del Natale Egli, Verbo invisibile di Dio, apparve visibilmente nella nostra carne e, generato prima, dei secoli, cominciò ad esistere nel tempo per assumere in sé tutto il creato e sollevarlo dalla sua caduta per reintegrare l’universo nel disegno del Padre e riportare a Lui l’umanità dispersa. In Lui risplende, in piena luce, il misterioso scambio che ci ha redenti. La nostra debolezza è assunta dal Verbo. L’uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a Lui in comunione mirabile, condividiamo al sua vita immortale. Cristo, luce del mondo, ha rivelato ai popolo il mistero della salvezza ed in Lui, apparso nella nostra carne mortale, siamo stati rinnovati con la gloria dell’immortalità divina. L’unigenito Figlio di Dio, che si presenta in mezzo a noi, riassume le antiche profezie. Ci viene presentato, e lo è realmente, luce del mondo, gloria di Israele e speranza sicura di pace e salvezza per tutti i popoli. Gesù, venuto in mezzo agli uomini, è il Messia inviato dal Padre, il Salvatore che, vittima immacolata, sacrificherà se stesso sull’altare della croce. Porta a compimento la redenzione dell’uomo e fonda e consolida, in mezzo agli uomini, il suo Regno, regno eterno ed universale.  Regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace. Al punto in cui siamo giunti, con gioia nel cuore e riconoscenti, cantiamo pure noi, insieme agli angeli di Betlemme: “Gloria a Dio nell’altro dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”.

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