Il Foglio Maggio 2018

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Maggio 2018

L’ASSEMBLEA

di P. Agostino Bartolini

Il Regno di Dio non è di questo mondo, vale a dire che non è strutturato come gli stati che si succedono sulla faccia della terra, ed è differente da essi per princi- pio, per contenuto, per mezzi, per modalità e per fi- nalità. Anzi i credenti in Dio devono impegnarsi seria- mente nel non pretendere e voler dare al Regno di Dio l’andamento dei regni ter- reni. Il Regno di Dio è eterno com’è eterno Dio, ha per sua origine la volontà, la potenza, la sapienza e l’amore di Dio, la sua forza e dinamicità è l’energia della grazia dello Spirito Santo che continuamente crea e rinnova, il suo fine è la gloria di Dio e la salvezza
eterna dell’uomo tanto amato da Dio. Il Regno di Dio è un regno universale aperto a tutti, a tutti è ri- volto l’invito ad entrarci, a farne parte; è un regno che non si limita ad una circo- scrizione territoriale, ne ad un periodo più o meno lungo di tempo, ma è un regno eterno. I regni di questo mondo, gli imperi, le repubbliche sono opera dell’uomo, sono retti e go- vernati dall’uomo, perse- guono fini che l’uomo intende secondo la sua limi- tata intelligenza, secondo i suoi interessi, secondo la sua volontà ed il suo capric- cio con mezzi e modi pura- mente umani, mezzi e modi, a volte, contrari alla
sapienza, all’intelligenza, alla coscienza, che invece di raggiungere la crescita, lo sviluppo, la sicurezza, la pace e la salvezza, provo- cano confusione, disorienta- mento, incertezza, rovina e morte. Poveri regni del mondo! Dopo un periodo ad essi accordato da una sa- pienza e da una potenza molto superiore ad essi, e per fini particolari che essa intende sono tutti destinati irrevocabilmente all’indebo- limento, alla divisione, al- l’invecchiamento, alla morte. Gli uomini si danno l’illusione di essere forti, in- telligenti, sicuri, hanno la convinzione di dominare e di cambiare le sorti dei po- poli; gli uomini di comando cercano, e fanno di tutto, per convincere la gente che la loro politica è di prima qualità della quale, ora come ora non vi è nulla di meglio. Spesso la gente crede al verbo della politica, al mito della ideologia, alla chimera del benessere, ad un avvento di potenza, di ricchezza e di gloria. Gli uo- mini, quelli che comandano e quelli che sono comandati
sono la voce ed una fallace parvenza di libertà. Credono ancora agli idoli, idoli che cambiano secondo le esi- genze e la moda dei tempi, idoli fallaci, bugiardi, spor- chi, crudeli che conducono, persuadendolo e costrin- gendolo, l’uomo a credere in essi, a portarli in trionfo, ad adorarli, a sacrificarsi in molte maniere al loro culto. Si avvera spesso la tenta- zione rivolta a Gesù, ma da Lui prontamente rifiutata e vinta. Il tentatore, dice il Vangelo, condusse Gesù su diunaltomonteediligli presentò tutti i regni della terra, dicendogli, bugiarda- mente, che appartenevano a lui, e che egli li avrebbe generosamente e total- mente donati a Cristo se questi si fosse prostrato ad adorarlo. Il tentatore è menzognero per natura ed omicida fin da principio. Cri- sto Gesù allontana imme- diatamente il tentatore dicendogli: «Vai via, Sa- tana, solo Dio si adora ed a Lui soltanto si rende culto». Il tentatore cerca di far cre- dere di essere lui il padrone di tutto il mondo e di po-
terne disporre a sua piaci- mento a favore di chi egli vuole a condizione però di renderselo schiavo, senza farsene accorgere da princi- pio. Soltanto la sapienza, la saggezza, la giustizia, l’one- stà, la volontà di pace e di uguaglianza, lo spirito di servizio ed il timore di Dio, che è inizio di sapienza, può governare lo stato terreno, la cui ragione di essere è la sicurezza dei suoi cittadini nell’armonia di sicurezza con i cittadini di tutti gli stati del mondo. Terminiamo la
nostra meditazione con l’ascolto della parola di vita: «Io sono il Signore che parla con giustizia ed an- nunzia cose rette. Raduna- tevi insieme, superstiti delle nazioni! Non hanno intelli- genza coloro che adorano e pregano un idolo opera delle loro mani, idolo che non può salvare nessuno. Non sono forse io il Si- gnore? Fuori di me non vi è altro Dio; Dio giusto e sal- vatore non c’è fuori di me». (Isaia 45, 20-22).

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